In un mondo come il nostro, il consumismo è ormai diventato la norma. Oggi, nella frenesia e nella superficialità quotidiana, sembra non esserci più tempo per il riutilizzo o la conservazione degli oggetti. Il ciclo è sempre lo stesso: prendo, uso, butto nel cestino.
Eppure, non tutto deve per forza essere “usa e getta”. Ci sono oggetti del passato a cui ognuno di noi è legato, per i motivi più disparati. Ed è proprio un manga, che sta conquistando i lettori di tutto il mondo, a ricordarci l’importanza delle cose che possediamo e il problema dell’accumulo dei rifiuti.
Gachiakuta nasce nel 2022 dalla collaborazione tra Kei Urana, ex assistente di Atsushi Ōkubo (Soul Eater, Fire Force), e dal tratto viscerale del graffiti artist e designer giapponese Hideyoshi Andou. Il risultato è un cocktail esplosivo di azione, dark fantasy e critica sociale, popolato da personaggi sempre in bilico tra etica e immoralità. Perché il mondo di Gachiakuta è un mondo sporco, disseminato di immondizia, dove il pericolo si annida proprio tra i rifiuti.
In una realtà come questa, è quasi impossibile che nascano e crescano personaggi limpidi e di bontà innata.
Gachiakuta – Spazzatura, ingiustizia e potere
A volte, per trovare la verità, bisogna scavare nel fango.
Nel mondo di Gachiakuta, la società vive su due livelli: in alto, un’élite di privilegiati chiamati Celestiali, immersi nel benessere; in basso, una baraccopoli abitata dai discendenti dei criminali, costretti a sopravvivere tra i rifiuti. È qui che cresce Rudo, ragazzo impulsivo ma idealista, che si guadagna da vivere rovistando nell’immondizia alla ricerca di oggetti ancora utili.
Quando viene accusato ingiustamente dell’omicidio del padre adottivo Regto, Rudo viene gettato nel temuto Baratro. La sua vita cambia per sempre.
Sopravvivere in quel luogo dimenticato da tutti significa riscoprire se stessi. È lì che incontra Enjin, un misterioso “ripulitore” che gli svela un mondo nascosto e lo introduce a un potere straordinario: la capacità di estrarre energia vitale dagli oggetti, risvegliandone l’anima.
Da quel momento, Rudo entra a far parte dei Ripulitori insieme a Enjin, e inizia a scoprire segreti sul proprio passato e sulle sue origini. Ma nel Baratro non ci sono solo alleati: esistono anche nemici potenti, come i Vandali, guidati da Zodyl, e il folle Jabber, il primo vero antagonista del protagonista.
Dentro di sé, Rudo custodisce un potere che molti desiderano: può trasformare qualsiasi oggetto in un Jinki.
Quello che a prima vista sembra il tipico battle shonen fatto di azione e poteri sovrannaturali, si rivela presto come un racconto ben più complesso e attuale. L’autrice utilizza i codici del genere per parlare di disuguaglianza, inquinamento, consumismo e di un’umanità che produce così tanta spazzatura da finirne sommersa, metaforicamente e non solo.
In Gachiakuta, i rifiuti diventano mostri tangibili, colossi di scarti e plastica che incarnano il fallimento della civiltà moderna. È per questo che l’opera è stata definita il “manga ecologico” per eccellenza: non solo denuncia, ma riflessione profonda sull’impatto delle nostre scelte quotidiane.
Oggetti con un’anima
L’idea alla base del potere di Rudo è affascinante e poetica: gli oggetti, se trattati con rispetto, restituiscono vita e forza. Alcuni, chiamati jinki, sono in grado di diventare vere e proprie estensioni dell’anima di chi li custodisce. Così, i guanti di Rudo amplificano la sua potenza, mentre l’ombrello di Enjin si trasforma in un’arma letale. È un concetto che riecheggia opere comeShaman King, ma in Gachiakuta assume un significato più materiale e viscerale. Non è solo spiritualità, ma empatia verso ciò che scartiamo, fisicamente e simbolicamente.
In un’epoca in cui tutto è sostituibile, Urana ci ricorda che perfino la spazzatura può avere un’anima. Gachiakuta diventa così una parabola sul valore nascosto delle cose, ma anche delle persone: quelle dimenticate, emarginate, considerate “usa e getta”. Rudo non lotta solo per sopravvivere, ma per dimostrare che ciò che viene buttato via può ancora brillare.
Personaggi tra luci e ombre, ma che restano nel cuore
Rudo non è un eroe perfetto: impulsivo, ribelle, ma dal cuore leale, incarna la rabbia e la speranza dei dimenticati. Accanto a lui, figure come Enjin, enigmatico mentore e Veyera, guerriera implacabile che insegna a Rudo a padroneggiare il Karma, arricchiscono la narrazione di sfumature complesse. Non manca l’ironia nera di Zanka, compagno di avventure del protagonista, che regala leggerezza nei momenti più cupi. E Regto, la figura paterna la cui morte scatena tutta la vicenda, resta una presenza simbolica e emotivamente potente per tutta la storia.
Un’estetica che urla dalle pagine
Hideyoshi Andou, celebre Graffiti artist in patria, riesce con la sua arte a dare quel plus in più a Gachiakuta: linee spezzate, ambientazioni caotiche e texture sporche creano un mondo che sembra respirare. La sporcizia diventa poesia, la ruggine diventa scenografia, e ogni tavola pulsa di energia. Non è solo un manga da leggere: è un manga da vivere, dove il lettore percepisce l’aria pesante che respirano Rudo & Co. nel mondo in cui vivono le proprie avventure, e si sentono immersi nelle discariche e negli ingranaggi di una società che scarta e sottovaluta chi non rientra negli schemi.
L’anime di Gachiakuta
Come tutti i grandi manga anche Gachiakuta ha ricevuto un adattamento anime uscito nel corso di quest’anno, che potete trovare su Crunchyroll. Prodotto da Bones, lo show conta 24 episodi (di cui 13 usciti) la cui regia è curata da Fumihiko Suganuma e la sceneggiatura a Hiroshi Seko, professionisti dietro Chainsaw Man e Jujutsu Kaisen. Il character design e le animazioni cercano di catturare la stessa energia del manga, rendendo ogni scena intensa, sporca e viva. La colonna sonora di Taku Iwasaki accompagna perfettamente battaglie, tensione e momenti di introspezione, mentre le sigle opening ed ending confermano l’anima urbana e ribelle della serie.
Se vi abbiamo suscitato curiosità, vi lasciamo il recap dei primi 13 episodi (con spoiler per chi non avesse ancora letto l’opera) di seguito:
Perché Gachiakuta è unico
Spesso si dice ‘il nuovo manga imperdibile’ o ‘il battle shonen erede di One Piece’. Gachiakuta non è nulla di ciò, ma è un manga originale che, a differenza di molte altre opere, mantiene una qualità e un interesse nel lettore continuo, con la possibilità di riflettere su molte tematiche per nulla banali e attuali.
Gachiakuta è una storia di azione o vendetta ma non solo: è una riflessione sulla società che scarta chi non si adatta, sulla capacità di trovare forza nelle proprie cicatrici e sul valore nascosto anche in ciò che sembra inutile.
Rudo e i Ripulitori ci mostrano che la ribellione non è solo distruzione: è riconoscere la propria identità, affrontare le ingiustizie e trasformare ciò che è considerato scarto in potere.
E se volete saperne di più sul manga di Gachiakuta , non vi resta che recuperare i tankōbon editi da Star Comics (voll. 1-13). Inoltre Star Comics porterà come ospiti gli autori Kei Uranae Hideyoshi Andou a Lucca Comics & Games 2025! Non avete scuse!