Chi era Mercoledì prima… di essere LA Mercoledì di Netflix?
Mercoledì Addams è oggi uno dei personaggi più iconici della cultura pop, amata da generazioni di spettatori e recentemente tornata al centro della scena grazie alla serie Netflix Mercoledì (Wednesday) di Tim Burton con protagonista la bravissima Jenna Ortega. La seconda stagione, che ha visto star del cinema come Steve Buscemi e della musica come Lady Gaga tra gli interpreti, si è conclusa registrando ottimi ascolti anche per i nuovi episodi.
Ma dietro la sua fama moderna si nasconde una lunga e affascinante storia che parte da quasi un secolo fa, quando la Famiglia Addams non era ancora LA ‘Famiglia Addams’ come la conosciamo, bensì una serie di vignette satiriche. Insomma… chi era Mercoledì PRIMA della Mercoledì di Netflix? Dalla sua creazione sulla carta alla televisione degli anni ’60, fino alle celebri incarnazioni cinematografiche e televisive più recenti, scopriamo insieme le origini di Mercoledì Addams.
Le origini: Charles Addams e il New Yorker
La storia di Mercoledì comincia con Charles Addams, vignettista americano nato nel 1912. Fin da giovane aveva un gusto spiccato per l’umorismo nero, che trovava terreno fertile nelle sue illustrazioni pubblicate a partire dagli anni ’30 sul New Yorker.
Charles Addams e la ‘sua’ famiglia
In queste vignette compariva un gruppo di personaggi eccentrici, cupi e grotteschi, ma anche sorprendentemente affiatati: la futura Famiglia Addams. All’epoca non avevano ancora nomi, né una struttura narrativa precisa. Erano figure di contorno a battute macabre, disegnate con eleganza e ironia.
La bambina con le trecce scure, quella che sarebbe diventata in futuro Mercoledì, appariva già come una ragazzina pallida, dallo sguardo enigmatico e inquietante.
Charles Addams non aveva in testa un’identità ben definita per lei; era solo una pedina in un universo di gag visive. Più tardi, con la trasposizione televisiva, quella ragazzina avrebbe ricevuto un nome e una personalità più precisa… ma non ancora uguale a quella della ragazzina gotica che conosciamo oggi.
Perché il nome Mercoledì?
Il nome Mercoledì venne scelto solo nel 1964, quando la ABCdecise di produrre una serie televisiva basata sulle vignette. Fu la produttrice David Levy a chiedere a Charles Addams di dare un nome ai suoi personaggi, che fino ad allora erano anonimi.
Secondo la tradizione inglese esiste una filastrocca del XIX secolo che recita:
“Wednesday’s child is full of woe”
(“Il bambino del mercoledì è pieno di dolore”).
Questa frase colpì Addams, che la trovò perfetta per la figlia femmina della famiglia più macabra d’America. Nacque così Wednesday Addams: la bambina del mercoledì, malinconica e cupa, che incarnava perfettamente il suo destino.
La prima Mercoledì della TV (1964-1966)
La serie televisiva originaleThe Addams Family andò in onda sulla ABC dal 1964 al 1966, con grande successo. Mercoledì venne interpretata dalla piccola attrice Lisa Loring, che aveva appena sei anni quando iniziò le riprese.
Questa prima versione di Mercoledì non era ancora la ragazzina glaciale e sinistra che conosciamo oggi: era una bambina dolce, gentile e vivace, anche se con interessi particolari come allevare ragni o giocare con teste di bambole decapitate. La sua oscurità era addolcita da una vena di innocenza.
Lisa Loring rimase talmente legata al personaggio che continuò a partecipare a reunion e revival negli anni successivi, diventando un volto amatissimo dai fan. Una curiosità: fu proprio lei a inventare una piccola danza sulle note di un valzer, che decenni dopo sarebbe stata omaggiata nella serie Netflix di Tim Burton, in una versione più gotica e memorabile.
I film per la TV e i revival
Dopo la fine della serie originale, la Famiglia Addams tornò più volte in televisione con speciali e film per la TV. Nel 1977, ad esempio, Lisa Loring riprese brevemente il ruolo di Mercoledì in Halloween with the New Addams Family.
Tuttavia, la vera rinascita del personaggio avvenne negli anni ’90 con i film diretti da Barry Sonnenfeld: La famiglia Addams (1991) e La famiglia Addams 2 (1993) dove la piccola Mercoledì fu interpretata da Christina Ricci, che le diede una svolta radicale.
Christina Ricci: l’icona gotica degli anni ’90
La Mercoledì di Christina Ricci segnò una rivoluzione. A differenza della versione più infantile degli anni ’60, qui il personaggio divenne l’incarnazione perfetta della bambina gotica: sguardo glaciale, voce monotona, humor tagliente e un sadismo sottile che faceva ridere e inquietava allo stesso tempo.
La Ricci rese Mercoledì un’icona della cultura alternativa, contribuendo a molte battute e pose personali, creando un personaggio memorabile al punto da oscurare quasi il resto della famiglia.
Molte ragazze e adolescenti degli anni ’90 si riconobbero in lei, nella sua intelligenza fuori dal comune e nella sua insofferenza verso la società normale.
Mercoledì nel nuovo millennio: cartoni animati e cinema
Dopo gli anni ’90, Wednesday è continuata a vivere in diverse incarnazioni.
In The New Addams Family (serie live action del 1998-1999) e nei cartoni animati, Mercoledì venne rappresentata con un mix delle versioni precedenti: cupa, ma con tocchi di ironia.
La Famiglia Addams (2019) e il suo sequel, La Famiglia Addams 2 (2021) furono prodotti dalla MGM, e hanno visto Chloë Grace Moretz prestare la voce a Mercoledì. In queste versioni, il personaggio appare come una ragazzina brillante e ribelle, con un look ancora più moderno.
Tim Burton, Jenna Ortega e il ritorno di Mercoledì
Il 2022 segna un nuovo punto di svolta: la serie Mercoledì su Netflix, diretta e prodotta da Tim Burton e con protagonista è Jenna Ortega, che interpreta una versione adolescente ancora più gotica e glaciale. Questo grazie ovviamente al contributo del Re della cinematografia gotica, ovvero lo stesso Burton.
Questa incarnazione porta Mercoledì fuori dal contesto familiare, in un collegio gotico chiamato Nevermore Academy, dove affronta misteri, intrighi e il proprio percorso di crescita. Ortega offre un’interpretazione glaciale e sofisticata, che unisce l’eredità di Christina Ricci a un nuovo carisma contemporaneo.
Burton, rende omaggio anche alla ‘vecchia’ Mercoledì, Christina Ricci, affidandole una parte nella serie, quella dell’insegnante Marilyn Thornhill, creando un ponte simbolico tra due generazioni di Mercoledì.
La danza di Mercoledì nella serie, improvvisata da Jenna Ortega con ispirazioni punk, gotiche e tributi a Siouxsie Sioux, è diventata virale su TikTok e ha portato il personaggio in vetta alla cultura pop mondiale. Rivediamola insieme!
Curiosità e dettagli poco noti su Mercoledì
Il colore del vestito: nelle vignette originali e nella serie TV anni ’60, Mercoledì indossava vestiti scuri, ma non necessariamente neri. Fu con Christina Ricci che il suo look nero con colletto bianco divenne definitivo.
Animali domestici: oltre al celebre ragno Nero, Mercoledì ha avuto in alcune versioni anche un lucertolone da compagnia.
Il legame con Edgar Allan Poe: molte interpretazioni moderne di Mercoledì si ispirano all’estetica e alle atmosfere cupe dello scrittore americano, amato da Charles Addams.
La scelta di Jenna Ortega: Tim Burton dichiarò che Ortega fu scelta perché riusciva a «non sbattere le palpebre per intere scene», caratteristica che dona al personaggio un’aura ancora più inquietante.
Mercoledìcome icona culturale
Mercoledì Addams è passata dalle vignette del New Yorker ai social network globali, senza mai perdere la sua essenza: una bambina che guarda il mondo con occhi scuri e ironici, rifiutando la normalità.
Dietro al suo sorriso mancato e alle trecce nere, c’è una lunga storia di evoluzioni artistiche e interpretazioni memorabili. La sua forza sta proprio in questo: Mercoledì non è mai solo un personaggio, ma uno specchio in cui ogni epoca ha potuto riflettere le proprie inquietudini e i propri desideri.
E chissà: se Charles Addams fosse vivo oggi, probabilmente sorriderebbe nel vedere la sua creatura trasformarsi ancora una volta in icona di massa, con milioni di fan che ballano la sua danza su TikTok o che si travestono da lei a Halloween.
Perché, dopotutto, la bambina del mercoledì continuerà sempre a portare un po’ di “dolore”, di oscurità e di fascino in ogni nuova generazione.