Chip Zdarsky, autore e fumettista canadese di spicco, si è fatto strada nell’industria dei comics grazie al suo stile ironico, tagliente e allo stesso tempo molto umano. Dopo essersi fatto notare con serie come Sex Criminals (Image Comics), scritta insieme a Matt Fraction, Zdarsky ha consolidato la sua reputazione lavorando per i principali editori americani. In casa Marvel, ha firmato storie di successo come Peter Parker: The Spectacular Spider-Man, Howard the Duck e soprattutto Daredevil, serie che – in collaborazione con Marco Checchetto – gli è valsa l’ingresso nell’olimpo degli autori del Diavolo di Hell’s Kitchen, con una run durata ben quattro anni (2019 – 2023). Parallelamente, in DC Comics ha scritto Batman – e anche lì ha lasciato il segno, nel bene e nel male, dividendo pubblico e critica con la sua visione del Cavaliere Oscuro.
Chip Zdarsky ospite in Artist Alley
Il 25 ottobre 2025, durante la scorsa edizione del MCM Comic Con London, abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con lui, parlando del suo percorso come sceneggiatore, del suo approccio alla scrittura e dei progetti che lo attendono.


Chip Zdarsky in Artist Alley al MCM Comic Con London Ottobre 2025
Rossano D’Angelo: Una delle tue opere che ho amato di più non è né Marvel né DC: si tratta di Public Domain. Da dove nasce un progetto del genere? È chiaramente molto personale, sembra quasi parlare di te.
Chip Zdarsky: L’idea è nata grazie a un podcast che facevo, Mangasplaining, in cui io e alcuni amici leggevamo molti manga. Mi colpiva il modo in cui tanti autori giapponesi sceglievano semplicemente qualcosa che amano e ne facevano una storia: ad esempio Ping Pong parla… di ping pong. Nei fumetti americani questo non succede quasi mai: sono spesso legati al genere – supereroi, zombie, western con le mummie… e così via.
Mi sono chiesto: “Di cosa voglio scrivere io? Cosa amo davvero?” E la risposta, tristemente, è stata: l’industria del fumetto. Amo le interviste, la storia di questo medium, le sue dinamiche. Così è nato Public Domain: una lettera d’amore (e critica) verso il mondo in cui lavoro.
Quindi non è autobiografico?
Non davvero. Ho raccolto storie e aneddoti da amici e dalla storia del fumetto e li ho rielaborati. La mia esperienza personale è molto diversa da quella del protagonista. Io ho iniziato con un progetto creator-owned, Sex Criminals, quindi ho sempre mantenuto una certa libertà e non mi sono mai sentito “sfruttato” dai grandi editori. Il protagonista di Public Domain, invece, ha fatto solo supereroi per tutta la vita: una situazione molto diversa.
Ci sarà un seguito al secondo volume?
Sto lavorando al volume 3. Per ora il problema è solo il tempo: sto facendo molti lavori per Marvel e devo finire quelli prima di potermi dedicare di nuovo al mio fumetto.
Parliamo di Captain America. Ho letto il primo numero e l’ho trovato molto interessante – anche se un po’ spiazzante (spoiler: ci sono due Cap!). Com’è nata quest’idea?
Be’, fa parte della storia stessa del personaggio. Nella continuity ci sono già stati più Captain America: quando Steve Rogers è andato nel ghiaccio, ne è comparso un altro; quando è morto, Bucky ha preso il suo posto. Volevo ambientare la mia storia basandola sugli eventi dell’11 settembre, un periodo di forte patriottismo americano. Mi è sembrato logico che in quel contesto potesse emergere un nuovo Captain America. Da lì l’idea di esplorare la guerra e la moralità di quel periodo attraverso i suoi occhi.
Quindi un Cap con gli stessi valori, ma una prospettiva diversa?
Esatto. Steve Rogers veniva dalla Seconda Guerra Mondiale, un conflitto chiaro, con un nemico ben definito e un senso di vittoria. L’Iraq e l’Afghanistan, invece, sono guerre ambigue, culturali, in cui i confini morali si confondono. Questo crea un Captain America diverso, più complesso e più “moderno”.
Ho letto anche la prima issue di Batman, scritto da Matt Fraction con i disegni di Jorge Jiménez. Che ne pensi, come lettore e collega?
È un’esperienza surreale leggere un fumetto di Batman che non sto scrivendo io! (ride) Ma lo sto adorando. Matt è un autore incredibile – pensa in modo completamente diverso da me – e riesce a dare calore, umanità e umorismo al personaggio senza perderne la profondità. E Jorge… be’, lui è su un altro livello. È velocissimo, disegna una pagina al giorno, ed è anche maledettamente bello! (ride) E sì, il modo in cui ha reso il lato tecnologico di Batman, con i gadget e tutto il resto, è fantastico. Rende giustizia all’idea di un uomo che, pur non avendo superpoteri, usa l’ingegno per combattere.
La tua run su Daredevil, scritta con Marco Checchetto, è stata eccezionale. Il finale mi è sembrato naturale, quasi perfetto. Pensi che riuscirai mai a scrivere un’altra serie all’altezza di quella?
Sinceramente, con Daredevil ho dato tutto. Ho scritto più di 60 numeri, sapevo fin dall’inizio dove sarebbe andata a finire. Avevo in mente il finale, Matt, Elektra… tutto. Alcune cose, come Elektra che diventa Daredevil, sono nate scrivendo, ma l’arco generale era chiaro. È stato un percorso completo. E sì, quando l’ho finito, ho pensato “magari vorrei tornare a scrivere altro su di lui”, ma credo che quella storia sia finita nel modo giusto.
Quindi non hai nessun taccuino segreto con nuove idee su Matt Murdock?
(sorride) Magari un giorno, per una miniserie… chi lo sa.
Ultimissima domanda, e prometto che ti lascio andare. Sul tuo Substack ho letto un aneddoto esilarante: Lucca Comics 2015, tu vestito da Flash, un disegno falso di John Romita Sr.… È tutto vero?
(ride) Sì, tutto vero! Eravamo a Lucca, e Matt Fraction vide questo “sketch” di Spider-Man in un negozio, firmato da John Romita Sr., in vendita per 800 dollari. Io lo guardai e dissi subito: “È un falso!” Era ovvio: Romita, anche nel suo giorno più ubriaco, non avrebbe mai disegnato una roba del genere! (ride) Era talmente sbagliato che nemmeno sembrava un vero Spider-Man. Alla fine riuscimmo a convincerlo a non comprarlo. Anni dopo ho ricreato io stesso quel disegno come scherzo, e la cosa è diventata quasi una piccola leggenda.
Qui il link all’articolo Substack in questione – consigliamo a tutti di leggerlo https://zdarsky.substack.com/p/john-fauxmita
I prossimi appuntamenti di Chip
Prima di salutarci, Chip ci ha anticipato che sarà tra gli ospiti di un Comic Con in Germania, per poi arrivare in Italia e unirsi al roster di scrittori e artisti del Lucca Comics & Games 2025. Panini Comics ha annunciato date, orari e modalità per incontrare l’autore sui loro canali social.