Comics

Letizia Cadonici: l’artista, il sogno & il grande incubo

Alla Milan Games Week grazie a Edizioni BD, abbiamo avuto l’occasione di intervistare Letizia Cadonici, artista di House of Slaughter, lo spin off di Something is Killing the Children

Pubblicato

il

L’artista, il sogno e il grande incubo.
Non si tratta di una nuova versione della hit degli 883 (La donna, il sogno & il grande incubo), ma una formula che crediamo possa definire, a grandi linee, l’ospite che PopCorNerd ha avuto il piacere di accogliere ai propri microfoni: Letizia Cadonici.

L’artista romana è da tempo associata ai nomi di James Tynion IV e Werther Dell’Edera, autori del fumetto horror del momento Something Is Killing the Children.

Letizia ha infatti firmato le matite di alcuni volumi di House of Slaughter, spin-off della serie, in particolare di Scarlatto e Alabastro. Il suo talento l’ha portata a lavorare al fianco di due giganti come Tynion e Dell’Edera, realizzando un vero e proprio sogno e trovando in loro non solo colleghi, ma anche autentici maestri.

Quanto al grande incubo… il tratto di Letizia è accattivante, graffiante e dark da collocarla di diritto tra le matite più interessanti del genere horror nell’attuale panorama artistico italiano. Non a caso Tynion IV l’ha voluta anche su alcuni albi di The Department of Truth, un’altra delle sue opere a fumetti più significative.

Di cose Letizia ce ne ha raccontate parecchie, e quella che segue è la chiacchierata che abbiamo avuto alla Milan Games Week 2025, in una location e atmosfera tranquilla e serena: forse proprio quella che meglio si addice quando si parla di brividi, terrore e horror.


Letizia Cadonici si racconta: dalla passione per l’arte e l’horror a House of Slaughter

PCN: Ciao Letizia e benvenuta su PopCorNerd. Grazie mille di essere qui.

Letizia Cadonici: Grazie a voi!

PCN: Vorrei cominciare da una domanda molto classica: come nasce la tua passione per il fumetto e, soprattutto, per l’horror? Qual è stato il tuo primo contatto con il genere?

Letizia Cadonici: E’ una domanda complicata perché non mi ricordo con esattezza quando ho iniziato a disegnare: è una cosa che faccio da quando ho memoria, quindi non c’è un momento preciso.

Durante il mio percorso di studi avevo scelto il liceo scientifico, ma poi mi sono resa conto che non era per me e mi sono iscritta alla Scuola Comics di Roma. Ho studiato fumetto e da lì ho cominciato. All’inizio ho lavorato tanti anni nel mercato italiano e poi nel 2021 o 2022, non ricordo esattamente, ho iniziato a lavorare per l’America.

Per quanto riguarda l’horror… anche questa è una domanda difficile. [risata n.d.r.] Non so perché, ma sono sempre stata attratta da mostri e creature strane. Penso che la paura sia un sentimento molto interessante, permette di conoscere le persone in modo intimo. L’horror è un genere vastissimo, capace di abbracciare tantissimi temi, e così è diventato una mia passione in tutti gli ambiti: letteratura, cinema, fumetti.

PCN: Nella tua carriera hai prestato il tuo stile principalmente al fumetto horror, almeno fino ad ora. E’ stata una cosa ricercata da parte tua o è avvenuta per caso proprio per la tua impostazione grafica?

Letizia Cadonici: Non lo so di preciso, credo sia un insieme delle due cose. All’inizio mi venivano sempre proposti fumetti horror e poi la cosa è diventata una specie di etichetta: “Letizia fa horror”. Mi chiedevano tutti quello. Non so come sia nato, ma ne sono felice. Non era un obiettivo prefissato, però sono contenta che sia andata così. Magari un domani farò un fumetto di fantascienza, chissà.

PCN: Hai però fatto anche la biografia Bukowski [graphic novel dedicata alla vita dello scrittore americano Charles Bukowski edita da Becco Giallo n.d.r.]

Letizia Cadonici: È vero, forse è l’unico fumetto NON horror che ho fatto!

PCN: Parliamo di House of Slaughter, serie che ti vede alle matite in diversi capitoli, nonché spin-off di Something Is Killing The Children. Com’ è stato il primo impatto con James Tynion IV e con Werther Dell’Edera?

Letizia Cadonici: Molto forte. Io conoscevo già Werther perché siamo entrambi di Roma, quindi ci eravamo visti diverse volte. Quando sono stata contattata non ci potevo credere: ero una super fan di Something Is Killing The Children. È stato tutto surreale, un periodo bellissimo. Werther è fantastico, oltre a essere un disegnatore incredibile è una persona splendida: mi ha aiutato molto e ho imparato tanto da lui.

James l’ho conosciuto in America: anche lui è meraviglioso. Scrive cose super horror e oscure ma nella vita reale è completamente l’opposto. È uno sceneggiatore clamoroso. All’inizio ero spaventata a entrare in un progetto così grande, però loro sono stati bravissimi, molto presenti. Io mi sono impegnata tantissimo e alla fine è andato tutto bene.

House of Slaughter is ™ and ©, 2025, James Tynion IV & Werther Dell’Edera. All rights reserved

PCN: Sappiamo che i character design vengono disegnati da Werther. Quanto e quale spazio di manovra hai a livello di creatività?

Letizia Cadonici: Sì, i design principali sono di Werther, ma un po’ del mio l’ho messo comunque. Per quanto riguarda la sceneggiatura, soprattutto con James, ho avuto tanta libertà: non è molto specifico sulle inquadrature, gli interessa cosa succede e perché i personaggi fanno ciò che fanno. La serie ha un’identità visiva molto forte, quindi non puoi uscire dai margini, però per tutto ciò che riguarda la narrazione (gestione della tavola, gabbia, ritmo) sono stata molto libera.

PCN: Realizzi diversi capitoli di HoS, ma quello che mi ha colpito di più è stato Alabastro; oltre alla storia decisamente intensa (come tutte le miniserie legate a HoS) il protagonista Esca è decisamente particolare e credo che anche disegnarlo non sia stato semplice anche solo per capire come impostare le scene d’azione visto che è privo di entrambe le braccia.

Letizia Cadonici: È stato complesso capire come farlo muovere. Paradossalmente, ho avuto più difficoltà nelle azioni quotidiane: mangiare, prendere oggetti, muoversi in modo normale. Lì ho fatto molta ricerca.

Per i combattimenti invece mi sono divertita tantissimo: ho usato come reference il parkour, guardando un sacco di foto di ragazzini che fanno salti assurdi. Lui combatte in modo spettacolare e volevo dargli quel tocco in più.

House of Slaughter is ™ and ©, 2025, James Tynion IV & Werther Dell’Edera. All rights reserved

PCN: In House of Slaughter muoiono parecchi personaggi. Ce n’è uno a cui ti eri affezionata e che è stato difficile lasciare andare?*

*ALERT SPOILER La risposta che segue contiene uno spoiler su HOS: ALABASTRO [n.d.r.]

Letizia Cadonici: Posso dirlo? Sì, dai, lo dico: è già tutto uscito in Italia, ma spoiler alert!
In Alabastro ci sono i bambini che vivono nella casa-famiglia, e James e Sam Johns hanno deciso di farli morire tutti. Io me li sono disegnati e amati per cinque numeri… e sì, mi è dispiaciuto un sacco.

PCN: Se dovessero proporti un altro spin off di SIKTC, su quale personaggio vorresti che fosse?

Letizia Cadonici: Mi piace molto Jessica, magari da giovane, da teenager. Oppure qualcosa sulle Maschere Verdi: sarebbe molto figo e, di loro, si è visto poco sino ad ora. O banalmente Cecilia, perché è un personaggio incredibile.

House of Slaughter is ™ and ©, 2025, James Tynion IV & Werther Dell’Edera. All rights reserved

PCN: Sei anche al lavoro per Department of Truth, sempre di Tynion IV. Hai approcciato quel progetto in modo diverso rispetto a House of Slaughter?

Letizia Cadonici: Sì e no. Ogni progetto lo approccio in modo diverso. Department of Truth è disegnato da Simmons, che ha uno stile pazzesco e molto particolare: non mi è stato chiesto di imitarlo, ma di fare qualcosa nel mio stile. È stato liberatorio. Inoltre non lavorando più sulle proprietà di Something Is Killing The Children, il mio disegno si è un po’ “sciolto”, perché non devo aderire a quell’estetica così precisa.

PCN: Se ti proponessero un fumetto completamente diverso dal tuo genere, dove ti vedresti bene? Supereroi? Comics più autoriali?

Letizia Cadonici: Questa domanda mi manda in crisi! [risata n.d.r.]
Mi piacerebbe molto fare una storia di vampiri. Non me l’hanno mai fatta fare, quindi per favore, qualcuno che legge: fatemela fare! Vorrei qualcosa di folle tipo 30 giorni di notte, proprio una roba che impazzisce. Magari un giorno me la farò da sola, come autrice unica.

PCN: Ultima domanda: puoi anticiparci qualcosa sui tuoi prossimi lavori?

Letizia Cadonici: Allora, posso dire che sto lavorando su Minor Arcana, la serie di Jeff Lemire: ci stiamo lavorando in questo momento. E poi ci sarà qualcosa con James [Tynion IV] … ma non posso dire altro, dovrebbe essere annunciato a gennaio e ho paura di spoilerare troppo.

PCN: Beh sembra che sei entrata nel cuore di Tynion con il tuo lavoro visto che ci hai lavorato insieme su HoS, Department of Truth e ora questo nuovo progetto..

Letizia Cadonici: Si, sarebbe il terzo lavoro con lui: per me è incredibile. Sono molto orgogliosa e farò di tutto per meritarmelo. Non lo ringrazierò mai abbastanza.

PCN: Grazie mille ancora, Letizia, per il tuo tempo.

Letizia Cadonici: Grazie a voi. Alla prossima!

*Un ringraziamento speciale allo staff di Edizioni BD che ha coordinato e permesso l’intervista con l’artista.


Letizia Cadonici: biografia

Nata a Roma nel 1991, Letizia Cadonici si diploma alla Scuola Internazionale di Comics della capitale. Esordisce come disegnatrice nel 2016, collaborando con diversi editori italiani, tra cui Bugs Comics, Star Comics, Becco Giallo, per il quale realizza l’adattamento a fumetti della vita di Charles Bukowski, e Shockdom. Con quest’ultima pubblica la graphic novel Sole Nero, recentemente approdata anche negli Stati Uniti per l’editore Ablaze. Attualmente lavora per l’editore americano Boom! Studios, occupandosi della serie House of Slaughter (spin-off di Something Is Killing the Children) e della miniserie The Neighbors. Per James Tynion IV ha disegnato recentemente alcuni capitoli del fumetto cult The Department of Truth.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

In evidenza

Exit mobile version