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Void Rivals: Kirkman e De Felici ridefiniscono la space opera moderna

Con Void Rivals, Robert Kirkman e Lorenzo De Felici aprono le porte dell’Energon Universe realizzando una space opera moderna, ricca di mistero, politica e poesia visiva

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Quando fu annunciata nel 2023 la ‘rinascita’ fumettistica dell’Energon Universe, la notizia fu accolta con stupore e un pizzico di scetticismo. Molti lettori si aspettavano l’esordio immediato delle serie Transformers e G.I. Joe, i due colossi del franchise Hasbro, e invece a uscire fu una serie di fantascienza dal titolo Void Rivals.

Skybound arrivò nelle fumetterie americane con Void Rivals #1, albo che inaugurò ufficialmente il nuovo EU. Al timone due nomi, una garanzia: Robert Kirkman, il genio dietro The Walking Dead, Invincible e molti altri successi targati Image Comics, e Lorenzo De Felici, artista italiano che aveva già fatto vedere di che pasta era su Oblivion Song, sempre insieme a Kirkman.

Dopo diversi numeri usciti negli Stati Uniti e ben tre volumi cartonati arrivati in Italia grazie a SaldaPress, Void Rivals si è rivelata una gradita sorpresa, capace non solo di intrattenere, ma anche di stupire il lettore con una trama solida e intraprendente, che ha creato un seguito non indifferente tra i fan dell’Energon Universe.

La serie rappresenta non solo l’inizio dell’ambizioso Energon Universe, ma anche una delle space opera più fresche e intriganti degli ultimi anni, che semina alcuni indizi e anticipazioni sulle vicende che coinvolgono i Transformers.

Kirkman torna a sorprendere il pubblico con un racconto che mescola fantascienza classica, introspezione, e riflessioni sul conflitto e sull’identità, mentre De Felici, conferma di essere uno dei talenti visivi più notevoli del panorama internazionale.

Void Rivals: un incipit semplice, che nasconde una trama articolata

Void Rivals inizia con un presupposto tanto semplice quanto efficace: due piloti, appartenenti a razze in guerra da sempre, si ritrovano naufraghi su un pianeta desolato.

L’unico modo per sopravvivere? Collaborare. È una premessa quasi archetipica (ricorda per certi versi Enemy Mine, classico della fantascienza anni ’80) ma Kirkman la trasforma in qualcosa di più profondo.

Protagonisti della vicenda sono Darak e Solila, appartenenti rispettivamente ai Zertoniani e agli Agorriani, due civiltà che da generazioni si combattono non conscendo l’aspetto l’uno dell’altra popolazione e senza nemmeno ricordare il motivo originario dell’odio reciproco.

Costretti a condividere un pianeta ostile, i due protagonisti scoprono gradualmente di avere più affinità che differenze e che il confine tra nemico e alleato è più fragile di quanto credessero. E mentre tentano di riparare le loro navi per tornare a casa, si scontrano con una realtà più grande, fatta di segreti, manipolazioni e poteri che trascendono la loro comprensione.

Se nel primo volume la narrazione si concentra principalmente sulle vicende di Darak e Solila, con il secondo e il terzo volume, Void Rivals si apre completamente, mostrando (letteralmente) l’Universo in cui si svolge lo sci-fi di Skybound.

Le società degli Agorriani e dei Zertoniani vengono esplorate in profondità, mostrando come religione, controllo mediatico e propaganda alimentino il conflitto, emergono nuovi personaggi, come Proximus, figura ambigua e manipolatrice, e si ampliano gli orizzonti cosmici.

Proximus in azione

Kirkman gioca con la struttura seriale con intelligenza: ogni arco narrativo chiude una fase e ne apre un’altra, introducendo concetti di politica interplanetaria, tradimento e destino.

Il tono passa dalla sopravvivenza all’epica, ma senza perdere l’elemento umano che è sempre al centro: la fragilità dei protagonisti, il peso delle loro scelte, la paura di scoprire che il nemico non è poi così diverso.

Il titolo Void Rivals (“Rivali del vuoto”) è una metafora potente: il vuoto non è solo lo spazio cosmico che li circonda, ma anche quello che separa le loro anime, le loro culture e la loro capacità di fidarsi l’uno dell’altra. Un vuoto che, pagina dopo pagina, comincia a riempirsi di empatia, consapevolezza e, forse, qualcosa che assomiglia alla speranza.

Nonostante le missioni di Darak e Solila siano diverse e le scelte che faranno rispecchiano sistematicamente i caratteri dell’uno e dell’altro, l’obiettivo principale è quello di scoprire i sotterfugi e i complotti politici che i governi Agorriani e Zertoniani portano avanti da anni… e non mancheranno apparizioni di alcuni robottoni fruitori di Energon!

Robert Kirkman nel suo ‘habitat’ naturale

Robert Kirkman è noto per la sua abilità nel creare universi narrativi coerenti, ricchi di personaggi complessi e di colpi di scena calibrati. Con Void Rivals, dimostra ancora una volta la sua padronanza della serialità.

La scrittura è asciutta, ritmata, eppure non manca di profondità. Ogni dialogo tra Darak e Solila è carico di tensione e ironia; la loro relazione evolve lentamente, in modo credibile e mai forzato. Kirkman dosa sapientemente le informazioni, costruendo una tensione continua tra ciò che i personaggi sanno e ciò che il lettore intuisce.

Ma soprattutto, il fumetto riesce a essere autonomo e al tempo stesso parte di qualcosa di più grande. Fin dal primo volume, infatti, Void Rivals rivela il suo ruolo di pietra fondante dell’Energon Universe, lo stesso universo narrativo che ospita anche Transformers e G.I. Joe nelle nuove versioni Skybound.
La connessione con le altre serie: è una parte organica della storia.

L’apparizione di Jetfire, nel primo volume, non è un cameo gratuito ma un segnale preciso: l’universo è vivo, in espansione, e ogni storia, per quanto indipendente, contribuisce a un mosaico più vasto.

Kirkman riesce nell’impresa di costruire un fumetto che funziona perfettamente sia per chi cerca una space opera con personaggi forti e dialoghi brillanti, sia per chi vuole tuffarsi nel nuovo universo condiviso di Skybound.

Lorenzo De Felici: visioni dal cosmo

Se la scrittura di Kirkman è il motore di Void Rivals, Lorenzo De Felici è l’anima visiva che lo rende indimenticabile. Dopo aver collaborato con Kirkman su Oblivion Song, l’artista romano mette a segno la sua prova più matura e personale.

Il suo tratto è pulito ma dinamico, capace di fondere un’estetica moderna con suggestioni rétro; ambientazioni e personaggi sembrano, in alcuni casi, usciti da un serial televisivo sci-fi degli anni ’90/2000 (Stargate, Strar Trek: Voyager, Serenity, Battlestar Galactica).

Deserti di cristallo, astronavi organiche, creature che sembrano scolpite nella materia viva dello spazio.

De Felici non si limita a illustrare, ma costruisce i mondi che popolano l’Universo di Void Rivals. Ogni tavola trasmette la vastità del cosmo e la solitudine dei personaggi, ma anche la loro capacità di resistere.

Le espressioni di Darak e Solila, sempre leggere ma eloquenti, raccontano più di mille parole. Il colore, firmato da Matheus Lopes, completa l’esperienza con palette che oscillano tra toni caldi e freddi, riflettendo i mutamenti emotivi dei protagonisti.

Visivamente, Void Rivals è una gioia per gli occhi: c’è il senso dell’epica, ma anche quello dell’intimità. In alcune sequenze, il silenzio cosmico diventa quasi tangibile. È qui che si sente la mano di De Felici: un disegnatore che sa raccontare emozioni attraverso la luce, il vuoto e la forma.

Void Rivals: l’edizione italiana di Saldapress

La gestione Saldapress in Italia è impeccabile come sempre: edizioni curate (sia per gli spillati che per i volumi cartonati), traduzione precisa e formati che valorizzano al massimo l’impatto visivo. I tre volumi disponibili offrono un’esperienza completa e avvincente, e lasciano con una curiosità crescente per ciò che verrà… così come tutti i prodotti sotto l’etichetta Energon Universe che SaldaPress sta portando nel nostro paese.

Complice anche la ‘fortuna’ di avere diversi disegnatori italiani coinvolti nella parte artistica di molte serie, Saldapress è in prima linea per fornire ai lettori, a ogni evento dedicato, esperienze con gli autori Energon per firma-copie, remark (ma non solo) e quant’altro.

Perché leggere Void Rivals?

Il fumetto di Kirkman e De Felici non è un pretesto narrativo per introdurre robot o soldati, ma un racconto che poggia su solide basi artistiche. L’universo Energon si espande organicamente, con rispetto per la coerenza interna e la dignità delle singole serie.

E questo è uno dei maggiori meriti del progetto Skybound: trattare ogni titolo come un tassello unico e curato, e non come un’appendice promozionale.

Dopo tre volumi, Void Rivals si conferma come una delle opere più importanti e sorprendenti della nuova era del fumetto americano.

È un titolo che unisce l’immaginazione visionaria della grande fantascienza classica con la sensibilità contemporanea di autori che sanno parlare di umanità anche tra le stelle.

Kirkman e De Felici confermano di essere un team affiatato e dimostrano ancora una volta la capacità di costruire mondi, personaggi tridimensionali e trame complesse, ma chiare.

Void Rivals è una storia che parla di conflitto, fiducia, e rinascita. Ma soprattutto, parla di ciò che ci rende vivi anche quando tutto sembra perduto.

Nel panorama attuale dei fumetti, spesso dominato da sequel e reboot, Void Rivals è una boccata d’aria nuova. Se Invincible era la celebrazione del supereroe e The Walking Dead la decostruzione dell’apocalisse, Void Rivals è il racconto di un’umanità che cerca se stessa tra le stelle, un viaggio che promette di diventare una delle saghe sci-fi più solide degli ultimi anni.

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